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ACR

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dal 1980 al 1990

Negli anni '80, le corse automobilistiche vivevano un'epoca di intensa sperimentazione e innovazione, con numerose vetture sportive progettate per dominare le competizioni endurance. Un esempio rilevante di questo periodo fu la ACR, realizzata dal team Andre Chevalley Racing. Questa vettura esemplificava il desiderio di competizione e innovazione del tempo, cercando di distinguersi nelle estenuanti gare di durata.

La ACR esordì nel 198 alla 6 Ore di Silverstone, una delle gare principali del Campionato Mondiale Sport Prototipi. Silverstone era conosciuto per il suo veloce e impegnativo tracciato, e portare in pista una nuova auto in tale contesto richiedeva un mix di avanzata tecnologia e strategia oculata. La ACR, dopo aver ottenuto il secondo posto sulla griglia di partenza, dimostrò subito il suo potenziale. Tuttavia, la gara fu impegnativa e la vettura non riuscì a concludere, evidenziando le sfide delle corse endurance, dove affidabilità e velocità sono entrambe cruciali.

Dopo Silverstone, il team puntò alla prestigiosa 24 Ore di Le Mans. Partecipare a Le Mans offriva un’opportunità unica per mostrare le capacità tecniche delle vetture. La ACR corse sul Circuit de la Sarthe sia nel 198 che l'anno seguente, ma entrambe le partecipazioni si conclusero con un ritiro, segnalando le difficoltà tecniche affrontate. Nonostante la delusione, Le Mans fu un passo importante per migliorare la vettura.

Dopo una serie di risultati altalenanti, la ACR scomparve dalle scene per quasi un decennio, come spesso accade alle auto che non riescono rapidamente a emergere. Nel 199, tuttavia, la ACR ritornò in gara al Rheintal Hockenheim, un evento meno prestigioso ma decisivo per il rilancio. Qui, la vettura non solo partecipò, ma vinse nella classe Gr. 6+2, dimostrando che con lo sviluppo giusto e una strategia adeguata, poteva ancora competere con successo. Questa vittoria segnò un riscatto per il team Andre Chevalley Racing, dimostrando la loro resilienza e passione.

MODELLI

ACR 80

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